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Kitchening

lunedì 3 aprile 2017

Torta Margherita per il Calendario del Cibo Italiano


Per il Calendario del Cibo Italiano, e per la giornata della margherita, il #mamanonmama day, eccomi con una torta facile e veloce, anzi, più che una torta la chiamerei una pasta base per farciture varie, perché se la si assaggia così "nature" non se ne capisce il motivo, è una pasta asciutta che in bocca sembra marshmellow. Però... però se la si farcisce, che so, con una crema al cioccolato, una crema pasticcera, una chantilly, una marmellata di fragole o lamponi, o di arance come ho fatto io, se la si bagna con dell'alchermes e la si usa per fare la zuppa inglese, ecco che questa torta si trasforma, letteralmente, come Dr. Jeckyll in Mr. Hide, come il brutto anatroccolo nel bellissimo cigno, come il rospo nel Principe Azzurro, insomma, ho reso l'idea???



Me la sono immaginata farcita con qualcosa che non fosse né una mousse (troppo asciutta anch'essa), né una bagna (troppo...bagnata), qualcosa che dovesse renderla umida, ma che avesse una bella consistenza. Allora mi sono ricordata di avere in dispensa un barattolo di marmellata di arance regalatami dalla mia amica Marcella, che è una vera artista in questo campo (e non solo in questo), e ho provato a farcirla con questa. Ci ho visto giusto perché, così farcita, questa pasta dà il meglio di sé: si scioglie in bocca e regala sensazioni meravigliose! E' una pasta fine ed elegante, anche al palato. Ci studierò su per pensare a realizzare anche dolcetti monoporzione da servire nelle loro cartine, accompagnati da creme contenenti frutta, che secondo me è l'abbinamento più azzeccato perché conferisce alla pasta l'umidità necessaria per apprezzarla al meglio.

La ricetta è pari pari quella di Pellegrino Artusi, e così la riporto:

Ingredienti

120 g di fecola di patate
120 g di zucchero a velo
4 uova intere
il succo di un limone, filtrato

(io ho fatto metà dose per una torta di 18 cm di diametro)

Nella planetaria montate gli albumi a neve ferma, poi trasferiteli in un'altra ciotola. Sempre nella planetaria montate i rossi d'uovo con lo zucchero a velo, finché non triplicheranno di volume e saranno diventati chiarissimi. Aggiungete la fecola sempre montando, ma a bassa velocità, e il succo del limone. In ultimo, a mano con una spatola, incorporate gli albumi con un movimento dal basso verso l'alto.




Imburrate e infarinate  uno stampo a cerniera, versatevi delicatamente il composto e infornate a 180° per 45-50 minuti. 



Come potete vedere, anche senza un grammo di lievito e farina di frumento, la torta si alza che è una bellezza! Dopo si siederà un pochino, ma giusto un pochino, anzi, se qualcuno sa come non farla sedere neanche quel poco, batta un colpo, grazie!

Con questa ricetta partecipo alla giornata della Torta Margherita per il Calendario del Cibo Italiano


12 commenti:

  1. Pellegrino e' sempre Pellegrino.
    E tu sei sempre, tu. una garanzia, coi dolci e in tutto il resto :)

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  2. Effettivamente basta anche solo un coulis di frutti rossi da accompagnare ad una fetta di questo dolce immortale, che tutto cambia e si apre un mondo.
    Tranne per quei mariti per cui non va aggiunto nulla, perché per l'inzuppo è perfetta così!
    Grande Cecilia. Un bacione.

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    1. Ecco!!! Un coulis di frutti rossi sarebbe perfetto! Grande Patty!

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  3. Ti dò anche un'altra idea: tagliata a metà la farcisci con la marmellata di arance la richiudi e la spalmi anche sopra e poi la ricopri di marzapane nature. Ecco. Una porcata da campionato dei golosi.
    ;-)
    Ottima idea la marmellata di arance, la trovo perfetta.
    Un bacione!

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    1. Splendida l'idea del marzapane Lidia! Grazie e viva le porcate! ;)

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  4. Concordo con il fatto che vada farcita! Avendola vista in forno cosi bella,ero proprio curiosa di sapere com'era una volta sfornata. Bellissima non avevo dubbi!

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  5. A me sembra bellissima anche nature...E' che hai voluto esagerare: con la marmellata è proprio golosa.

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    1. Nature è bella, ma non è mica buona! E' farcita che diventa irresistibile!

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  6. wow questa mi era sfuggita, sai che non ho mai fatto una torta margherita? Con la tua spiegazione puntuale (il diametro delle teglie non è sempre presente, purtroppo) mi cimenterò presto! grazie!

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    1. Cara Elena, quando scrivo sopra di me aleggia sempre lo sguardo vigile della nostra Van Pelt! Che dice che bisogna sempre scrivere il diametro dello stampo, e mi pare giusto!

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