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Kitchening

sabato 25 ottobre 2014

Cauliflower pizza!





Be', oggi mi sono convinta che ogni tanto bisogna sperimentare qualche cosa di nuovo, anche se di primo acchito si può essere diffidenti. Mi è successo con questa ricetta: era un po' di tempo che mia figlia Giulia mi esortava a farla, ma io mi rifiutavo. Forse perché pensavo che non sarebbe venuta proprio buona (uso un eufemismo), invece mi sono dovuta ricredere. Comunque alla fine questa pizza al cavolfiore l'ha fatta lei, dopo aver trovato la ricetta in rete su diversi siti americani e averla adattata alla sua dieta super naturale e super light. Io mi sono limitata a guardare mentre la faceva, all'inizio ero scettica, ma via via che il piatto prendeva forma mi convinceva sempre di più. Quando poi l'ho assaggiata, ho pensato che ci sono persone che guardano avanti e vedono (e forse arriveranno) lontano e persone che non si schiodano dal loro orticello...
Questa pizza è buonissima anche così semplice e povera di condimenti, figuriamoci se la si arricchisce con formaggio (scamorza o mozzarella), olio, olive e chi più ne ha più ne metta. Quando uno è a dieta, e a pranzo lo aspettano solo verdure e poco altro, c'è il rischio che vada in depressione, invece con questa pizza mangia le stesse verdure, ma cucinate, il che già da sé non è poco, e pure in maniera appetitosa!



Ingredienti:
1 piccolo cavolfiore
1 uovo
4 cucchiai di passata di pomodoro
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
2 zucchine grigliate
1/2 peperone grigliato
(2 cucchiai di parmigiano e una piccola scamorza, o mozzarella, per la versione "ricca")
sale
pepe
origano 







In un mixer tritate il cavolfiore in briciole piccolissime, mettetelo in una ciotola insieme all'uovo (e al parmigiano), sale e pepe bianco, e mescolate bene. Mettete il composto in uno stampo foderato con carta forno, ad un'altezza di circa 1 cm. e mezzo, e infornate per una ventina di minuti a 175°, finché i bordi si coloreranno. Togliete lo stampo dal forno e mettete sopra la base di cavolo, già cotta, la passata di pomodoro cui avrete unito il cucchiaio di concentrato. Decorate la pizza con le zucchine tagliate a filetti sottili con la mandolina, condite con poco olio e sale e grigliate, e con i filetti di peperone passati prima nel microonde per ammorbidirli e poi conditi e grigliati. Potete anche "arricchire" la pizza con fettine di scamorza o di mozzarella. Aggiungete un filo d'olio e una spolverata di origano. Infornate di nuovo, questa volta accendendo il grill del forno finché le verdure sono completamente cotte e la pizza ha assunto un bell'aspetto appetitoso. A questo punto sfornate la pizza e tirando su la carta forno, sformatela e appoggiatela sul piatto di portata. Fate scivolare via la carta forno aiutandovi con una spatola larga. 
Carine e golose anche preparate monoporzione nei pirottini per un buffet salato o un aperitivo. E allora, brava Giulia!!!









giovedì 16 ottobre 2014

Biscotti con uvetta e pinoli uno-tira-l'altro



Questi biscotti sono buonissimi. Li ho visti nel blog di Labna, che fa sempre cose molto interessanti e soprattutto spiegate benissimo, e mi è venuta subito voglia di rifarli. Ho fatto bene perché sono risultati i biscotti più golosi che abbia mai mangiato. L'unica modifica è stata di sostituire le noci con uvetta e pinoli, sarà perché son toscana e l'uvetta e i pinoli sono proprio nelle mie corde. La consistenza di questi biscotti è morbida e "gentile", anche se a vederli sembrerebbe il contrario: si sciolgono letteralmente in bocca. Sarà forse perché ho tritato i fiocchi d'orzo in farina finissima, non so. Un consiglio: raddoppiate le dosi perché vanno via come il pane, con questa dose ne vengono una trentina e dopo dieci minuti ce n'erano solo sette che ho tolto dalle grinfie della famiglia e ho messo via per la MIA prossima colazione :P 




Ingredienti:
125 gr. di burro a temperatura ambiente
125 grammi di zucchero di canna
1 uovo intero
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
50 gr. di fiocchi d'orzo tritati nel mixer a farina fine
250 gr. di farina 00
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico generoso di sale
100 gr. di uvetta ammollata
100 gr. di pinoli

Mettete nella ciotola dell'impastatrice il burro morbido a tocchetti e lo zucchero e iniziate a impastare con la frusta a foglia a velocità 1 finché otterrete una crema morbida, poi aggiungete l'uovo e aumentate la velocità a due. Quando avrete ottenuto un composto omogeneo, aggiungete i fiocchi d'orzo, la farina col lievito e il sale e impastate fino a omogeneizzare il tutto. Aggiungete l'uvetta e i pinoli a velocità uno e trasferite l'impasto in una ciotola che porrete a riposare in frigo per qualche ora.
Fate delle montagnette con un cucchiaio e disponetele su una teglia ricoperta di carta forno, infornate a 175° dai 18 ai 22 minuti circa, devono venire dorati. MIAM!!!






martedì 14 ottobre 2014

La mia (prima) lasagna per l'MTC


Prima di questa sfida, confesso di non avere mai fatto una lasagna dalla A alla Zeta. Ho fatto sì la lasagna, ma comprando sempre la sfoglia già pronta con la scusa di non avere tempo, di aver troppe cose da fare, non ho la spianatoia, non ho il mattarello giusto e mille altre scuse. In realtà non l'ho mai fatta per pigrizia (bruttissima bestia la pigrizia) e per la paura di non riuscire. Ma, per fortuna, è arrivato nella mia vita l'MTC, che mi ha piacevolmente "esortato" ad affrontare sia le mie paure sia la mia pigrizia, e questa è stata sicuramente una buona cosa. Oltre a paura e pigrizia ho dovuto affrontare anche un terribile mal di testa da ansia da prestazione, e l'ho affrontato ignorandolo ;), poi ho dovuto risolvere il problema del "come le faccio queste lasagne?", e intanto cominciavo a leggere i post dei/delle partecipanti, veri mostri sacri di cultura, impressionanti per la loro fantasia e capacità, proprio un altro pianeta, e mi dicevo: mah!...come faranno a venirgli in mente tutte queste idee??? Poi, pian piano, pensa e ripensa, qualche idea è venuta anche a me, ma più mi lanciavo a immaginare nuovi accostamenti di ingredienti e di sapori, più il mio pensiero ritornava come un boomerang alle lasagne che ho sempre mangiato a casa dei miei genitori, col sugo come lo fa la mia mamma, con l'alloro e con i fegatini di pollo, e ho pensato che avrei anche potuto fare tremila tipi di lasagne, assaggiarne diciottomila, ma che alla fine avrei sempre preferito quelle della mamma. Allora ho deciso che intanto comincio da qui, poi staremo a vedere.

Cominciamo dall'inizio, e l'inizio è il soffritto, che ho fatto con carota, sedano, cipolla, aglio e prezzemolo, tutti tritati nel mixer e poi messi a rosolare nella casseruola di coccio. E questa è la fase più lunga, nel senso che "gli odori" vanno rosolati piano piano quasi per un'ora, finché nell'aria si sente un profumino quasi come di funghi. Solo a questo punto si mette giù la carne macinata (500 grammi di manzo, 200 di maiale ed una salsiccia), e una o due foglie di alloro, e si fa rosolare ancora a lungo, per circa quaranta minuti, coperto. Si aggiungono sale e pepe e quattro cucchiai di concentrato di pomodoro diluito con l'acqua bollente, e si fa cuocere ancora. 




Quando il sugo ha preso un bel colore scuro si aggiungono i fegatini di pollo, tre, lavati e sfilettati. Si fa cuocere il sugo ancora per mezz'ora, in tutto ci vogliono circa quattro ore.

A questo punto si prepara la besciamella, mettendo in un pentolino 90 grammi di burro a fondere, si aggiungono 90 grammi di farina e si prepara un roux, facendolo cuocere per cinque minuti circa. Si aggiunge un litro di latte intero FREDDO (sennò vengono i grumi) e si mescola continuamente per venti minuti, finché si ottiene una besciamella cremosa e fluida.
Per la sfoglia, ho fatto la fontana con un etto di farina 0 e un etto di semola di grano duro mescolate insieme e ho messo al centro due uova intere. Ho iniziato a sbattere le uova con una forchetta incorporando pian piano la farina e poi ho impastato a mano per una decina di minuti (fanno male davvero i bicipiti Cristina !!!)




Ho fatto una palla che ho lasciato riposare per un'oretta, poi ho steso la sfoglia!!!  bellissimo, che soddisfazione!!! Ho fatto i quadretti e li ho cotti in acqua bollente salata pochi per volta, scolandoli su un canovaccio, poi ho iniziato la composizione della lasagna.



Ho messo sul fondo della pirofila uno strato di sugo e un po' di besciamella, ho adagiato sopra uno strato di pasta e ho ricoperto con altro sugo, besciamella e tanto parmigiano grattugiato.


Ho infornato a 190° per quaranta minuti.






















Con questa ricetta partecipo al contest n.42 dell'MTC di Ottobre 2014

sabato 4 ottobre 2014

Moules et semoule, dans un moule...



Un bel gioco di parole, non vi pare? Mi sento quasi un genio!
Questa antipasto è nato per un fraintendimento (e come spesso succede, è dal fraintendere che nascono cose nuove). Stavo sfogliando Elle a Table settembre-ottobre 2014, e mi ero soffermata su una ricetta dal titolo "Mulet et Semoule", ma siccome ero senza occhiali, invece di mulet ho letto moule, e da lì, per varie associazioni di idee, è nato l'equivoco, il gioco di parole e...la ricetta. E' semplicissima da realizzare e si prepara in pochissimo tempo, con una resa niente male a mio modestissimo giudizio. Basta avere lo stampino giusto, regalo di un tesoro di amica, e il gioco è fatto. Il letto su cui poggiano il cuore di semola e le cozze sgusciate è un semplice purè di patate colorato con del nero di seppia, magari tenuto un po' morbido così da creare una sorta di salsina che faccia da accompagnamento e che leghi il gusto delle cozze e della semola. 


Per preparare questo piatto vi serviranno solo delle cozze (appunto...moules) che farete aprire in padella con aglio e prezzemolo, delle quali conserverete l'acqua di cottura filtrata che vi servirà per far rinvenire della semola precotta (semoule), che in questo modo diverrà molto saporita. Le proporzioni di liquido e semola sono di 1:1. A parte farete un purè di patate quasi liquido, più liquido del mio di queste foto, (purtroppo mi si è un po' rassodato) e lo metterete a specchio nel piatto. Al centro porrete lo stampino (moule) leggermente unto con olio di oliva e dentro verserete la semola cotta, un po' per volta, sempre premendo per fare in modo che si solidifichi. Lasciate per qualche secondo lo stampino poi toglietelo e decorate lo sformatino con paprika dolce o peperoncino, secondo i vostri gusti, e con le cozze sgusciate tutt'intorno.
Buon divertimento e buon appetito!





mercoledì 1 ottobre 2014

Torta alta e soffice al cioccolato e pere (con frutti di bosco "à côté")


 Questa è la torta che mi concedo ogni tanto al mare, al mio bagno, il Bagno Carla di Forte dei Marmi. La prepara il mitico chef del Bagno, nonché mio caro amico, Andrea, e parlando con lui un pochino oggi, un pochino domani, così, senza troppo insistere e cogliendo l'attimo giusto, sono riuscita a capire la ricetta e anche le dosi (auff!) e a rifarla quasi uguale. Ovviamente il tocco dello chef ce lo mette solo lui (quando se n'è parlato l'ultima volta mi ha detto: uhmm...devo pensare a cosa non ti posso dire...:P), ma io sono comunque soddisfattissima della riuscita! 


Ingredienti
4 uova intere
250 gr. di zucchero semolato
120 gr. di farina 00
80 gr. di fecola di patate
1/2 bustina di lievito Bertolini
essenza di vaniglia
100 gr. di cioccolato fondente al 70%
un cucchiaio colmo di cacao amaro in polvere
2 grosse pere

Nella ciotola della planetaria (o con uno sbattitore elettrico) montate a lungo le uova con lo zucchero con la frusta a palla (fino a che non saranno triplicate di volume). Aggiungete la farina, la fecola e il lievito setacciati insieme, un poco alla volta, e il cucchiaio di cacao in polvere, sempre setacciato, stavolta con la frusta a foglia e a velocità bassa per non sviluppare glutine, sennò la torta diventa dura ;). Aggiungete anche un cucchiaino colmo di essenza di vaniglia sempre continuando a mescolare. Quando avrete ottenuto un impasto liscio e omogeneo, aggiungete le pere tagliate a pezzetti piccoli, con una spatola per non spappolarle. Mettete il composto in uno stampo imburrato e infarinato e infornate a 180° per un'ora secca (nel mio forno a gas), o comunque finché il classico stecchino inserito nel dolce non esce asciutto. E' buonissima calda, fredda, a colazione , a merenda e dopo cena!